che uno scrive quotidianamente un blog per tenere aggiornato il suo "diario pubblico",
che si usa un blog per dire qualcosa a qualcuno perchè non conosci le parole giuste per farlo di persona...e questo l'ho vissuto...e questo è un "pensiero rubato",
che qualcuno usa un blog condiviso per fare un discorso senza fine con una persona che altrimenti non avrebbe i suoi stessi tempi...e questo l'han vissuto,
che si scrive per se stessi, che si scrive per essere letti, che si scrive per scoprirsi, che si scrive per svuotarsi, che si scrive ridendo e piangendo,
che se si smette di scrivere è perchè si ha ricominciato a vivere la vita reale, che si sta bene con se stessi e quindi non c'è bisogno di questa valvova di sfogo..."perchè se uno sta bene...non ci passerebbe nemmeno un minuto davanti ad uno schermo se fosse più di quanto richiesto dal proprio lavoro".
Eppure io avrei da dire molto, serpentine nella neve fresca da mostrare, sorrisi in vetta da condividere.
Eppure avrei da fare gli auguri di Natale...il mio primo Natale da blogger.
Eppure avrei pensieri su una vigilia solitaria, la prima senza una persona speciale con la quale scrivere i biglietti e incartare regali, potrei raccontare di vuoti, potrei raccontare di una passeggiata in tuta mentre tutti vanno a prendere i posti in chiesa...perchè tutti vanno a messa di mezzanotte...tranne Antonello che sta fuori di chiesa aspettando di fare gli auguri a quelli che escono.
Eppure c'è un Natale allo stesso tempo diverso e uguale a tanti altri passato correndo con il cardiofrquenzimetro che non scendeva sotto i 180; un S.Stefano passato da contrabbandiere tra Italia e Svizzera, a suon di racconti di nonni che passavano la frontiera con la pancera di lana con le tasche per nascondere pacchetti di sigarette, di spalle segnate dai lacci del "sacc"...che "le piè de tanti ròbb".
Eppure ci sono chiaccherate da riportare che solo la fatica della salita con gli sci ai piedi può far sbocciare, ma probabilmente resterà solo il ghiaccio come testimone di questi dialoghi.
Eppur ci sono canaloni verticali di neve che vorrebbero dare un parere sulla mia traccia di discesa, che avrebbero urlato forte e riecheggiato nella valle se solo non avessi un angelo custone che invece di "stare seduto alla finestra", ci mette tutta la sua buona volontà e si mette i miei sci ai piedi. L'importante è non curvare dice...
Eppure c'è un armadio, con tante pellicce dentro, che ti conduce dove non pensavi si potesse arrivare, con tanta neve e un lampione a far luce sulle creature della foresta...ed è passato un anno, da quando quell'armadio si è aperto e ci siamo passati attraverso...chi dall'altra parte si è trovato solo, chi in due, chi a breve in tre...
Ho letto da qualche parte che c'è un giardino segreto, un giardino segreto come quello dei libri, anche se ci sono tanti fiori che nn conosco...posso entrarci quando voglio senza farmi scoprire...e mi lascia sempre quella sensazione...
e una canzone:..."nel boschetto della mia fantasia c'è un fotio di animaletti un pò matti inventati da me...che mi fanno ridere quando sono felice, mi fanno ridere quando sono triste, mi fanno ridere quando sono medio...in pratica mi fanno ridere sempre"