martedì, marzo 04, 2008

non sempre, ma a volte è così

Percezione. Solo una percezione. Ho iniziato così a spaventarmi e spaventare. Capita a volte che capisca senza che mi si spieghi, senta senza ascoltare.
Rimanere sensorialmente vigili agli stimoli reali, percettivamente allerta alle mutevoli “oscillazioni della Forza”...

“non puoi, non puoi sapere queste cose di me… come fai a dirmi queste cose!?”
“non lo so, le sento e basta, non le penso nemmeno, quando le ho in testa te le dico!”

Significa stare nello stato tensionale e capire quanti “movimenti” ci siano dall’altra parte di un telefono, di un computer, di un finestrino della macchina, prevenire e guidare i movimenti di chi è a 10 cm da me con le braccia semirigide in attesa di guida. E’ chiudere gli occhi e sentirsi osservati, rispondere ad un sorriso tenendoli chiusi, sentire arrivare una mano che sta per accarezzare il viso. Cose semplici che abbiamo provato tutti...da giovani Skywalker in erba.
E poi mi chiedono perché rida… cosa devo fare… io rido perché certe volte mi viene da dare delle risposte a domande inespresse… e allora rido, cazzo non so perché… ma la prima reazione è quella di ridere.
E’ sapere 2 occhi di quell'azzurro penetrante che si soffermano su un’ insegna “Bose” in un centro commerciale a 38.1 km dal mio ufficio, e che il pensiero ritorna a me accompagnato da un sorriso.
Allegrartista sarà sempre vigile?! Non so, ma “fanno strano” le cose che sento.

Per capire cosa sia lo Stato Tensionale, un esempio: se tutte le relazioni che abbiamo con le persone o con le cose, fossero visibili, fossero materiali… come se fossero tanti fili che escono dalla mente, dal cuore, dalle mani…un immane guazzabuglio di fili… è verosimile che se da una parte del filo ci si muova, dall’altra si senta qualcosa.
Come quel gioco che si faceva da bambini: 2 bicchieri di plastica e un filo… io in cima ad un albero e il mio amico sotto:
- cosa vedi?!-
- c’è un gatto nel prato, ore 12.00-
- ore 12.00?! cosa vuol dire?!
- Dritto davanti a te, bambo!

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E' vero che capita di percepire che sta per accadere una cosa l'istante prima che accada. L'esempio della carezza al risveglio è perfetto. E' così fin da quando eravamo piccoli. Ci siamo "allenati" a cogliere, ad attendere e pregustare la carezza della mamma. Ora ci capita con qualcun altro, se siamo fortunati.
E vero anche che capita di capire senza ricevere spiegazioni. Però aiutami a capire meglio una cosa: perchè spesso queste intuizini ce le teniamo per noi stessi? Voglio dire, se io riesco a cogliere cos'ha mio fratello nella testa, senza che lui debba aprire bocca per dirmelo, perchè io non anticipo le sue mosse? Perchè non gli vado incontro per prima? Che cos'è? Rispetto per la sua intimità o paura di qualche cosa? Succede spesso così anche quando pensi che qualcuno si sia innamorato di te. Il contropiede non sarebbe una azione ottimale per entrambi? Certo che si, sia in caso di corrispondenza che nella situazione opposta. Ma ci teniamo per noi anche questa intuizione...Spesso. Cos'è una forma di egoismo? Rispetto? Paura?
Potrei farti tanti altri esempi ma il punto rimarrebbe lo stesso. Lo stato tensionale, come lo chiami tu, forse lo dobbiamo educare, proprio come la Forza dei cavalieri Jedi. Altrimenti, credo, richiamo la corruzione di noi stessi.

12:09 PM  
Blogger Lady Cocca said...

mi viene voglia di mettermi a piangere, ma non lo faccio..

9:06 PM  
Anonymous Anonimo said...

38.1
QUESTA DISTANZA MI HA LASCIATA BASITA.
38.1 km.
occhi azzurro penetrante.
WOW...
e che post...
oddio...
vorrei abbracciarti...
AllegraArtista sempre al tuo fianco.

9:16 AM  
Blogger Sara said...

Si chiama empatia quello di cui tu parli,o forse semplicemente sensibilità,capacità di immedesimarsi nell'altro tanto che chi hai di fronte si sente "spogliato".
Capita anche a me spesso di sentire qualcosa che non va o al contrario va,eccome se va...
Eh già,fili invisibili..ne so qualcosa...:-)

3:49 PM  
Blogger Spippy said...

"..se tutte le relazioni che abbiamo con le persone o con le cose, fossero visibili, fossero materiali… come se fossero tanti fili che escono dalla mente, dal cuore, dalle mani..".

Già, se fossero fili. Istintivamente (che è poi come vivo sempre io, istintivamente) penso che mi piacerebbe da morire. Perchè sapere che c'è un filo che mi lega a qualcuno che mi manca da fare male, forse mi tranquillizzerebbe un po'. Per quanto sottile e fragile possa essere quel filo, sorriderei al pensiero che magari, tirandolo un po', la persona dall'altra parte sentisse il fremito, se ne accorgesse. E si ricordasse di me.

8:54 PM  

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