venerdì, agosto 01, 2008

sub-way

E’ un sacco di tempo che non mi trastullo tra le righe di questo blog.
Ho allarmato anche qualche amico-assiduo lettore, l’allegrartista ha pensato a me e cosa avrebbe potuto fare per rivedermi pimpante secondo gli standard…
Inutile addentrarmi nei casi che tempestano sicuramente la vita di ciascuno, quindi vado direttamente ai programmi estivi:
siccome di Nepal non se ne può parlare ad agosto, siccome la preparazione è scarsina, siccome ho comprato sedie e tavolo per la sala e quindi ho preferito trasformare il prezzo del biglietto in una comoda sedia di design….
Le mie vacanze saranno a Lecco, con qualche puntatine in giro per l’Italia dove qualche amico mi invita o mi inviterà per un w.e. o per la gitarella giornaliera.
In realtà mi sono già trovato una attività alla quale dedicarmi…mica pensavate che me ne stavo con le mani in mano oppure a pettinare le bambole!!!!
Allora per questo mese d’agosto ho l’obiettivo di prendere il brevetto da sub… in fondo il lago l’ho ad un tiro di schioppo, la scuola sub pure, la compagnia anche…quindi nei futuri giorni mi “pucerò” (voce del verbo “puciare”: mettere ammollo, intingere…) le chiappette nelle quasi fredde acque del lago per le esercitazioni e studierò la teoria la sera. Ovviamente per la gioia di genitori e colleghe che se tranquillizzati perché non partivo per le alte cime…adesso mi immaginano tra i bassi fondali….”ma tu un bel libro in riva al mare, no?!”

domenica, luglio 06, 2008

di fornelli e di celibati: piccolo manuale di sopravvivenza

2 matrimoni in 1 giorno! Ci vuole pelo sullo stomaco! Mattina - Pomeriggio,Sera. Facce diverse, uguali discorsi.
Alla lunga i trucchi del mestiere per sviare discorsi e ragionamenti, sono entrati nel DNA. Ormai sono ben ferrato sulle tecniche di auto-sotrazione dalle situaizioni rischiose.
- Se ti vedono con un bimbo in braccio che ci giochi, cosa che garantisce una sequenza di: "ti vedo bene...ci hai dimestichezza...non ricordavo che ti piacessero i bambini...stai facendo pratica?": poggiare a terra immediatamente il frugoletto o riconsegnarlo in braccio della madre e andare a farsi spillare una birra media fresca.
In generale, a domande più o meno scontate, rispondere in maniera spiazzante in modo da giocare l'effetto sorpresa: intanto che si riprendono dallo shock dato dalla risposta, si ha il tempo di dileguarsi fra la folla... uff, sano e salvo!
- se in mezzo a 10 persone dovessero chiedere: "adesso mancate voi 2, quando tocca a voi, in fondo siete 2 bei ragazzi, possibile che..." : non lasciate che finisca il ragionamento e rispondere: "sì che è un bel ragazzo...infatti gli ho chiesto di sposarmi, ma non ne vuol sapere... dice che gli piacciono le donne!" a quel punto allontanarsi dalla felice combricola e dal mio "lui" che invece si ferma quasi a doversi giustificare "no, ma è cretino...non pensate che... no ma lui scherza sempre...!"(ma è tonto?! non capisce che è pura tecnica di sopravvivenza la mia?! RIPIGLIATI ALE)
- se la madre del testimone ti chiede di rendere conto della tua vita:
madre: "dicono che non è che hai proprio una "vita regolare"..."
io: ...e sono sempre in giro per lavoro, vado da Brixen a Roma da una settimana all'altra... (1° SVIARE: come se non avessi capito a cosa si riferisce...ma vedi giocondo su sta fronte?!)
madre: "intendevo dire che mi dicono che non hai una ragazza"
io: "ma chi lo dice?!" (2° CONFONDERE: magari si mena via dicendo chi le ha detto cosa e così facendo mi offre possibilità di portarla su altri discorsi...vedi punto 1°)
madre: "i miei figli...dicono che sei un pò confuso...insomma che se ne perde il conto..."
io: (accidenti non ci è cascata, mi ha risposto e ha incalzato subito...questo è il momento 3° SPIAZZAMENTO E FUGA): "guardi signora che qui di confuso ci stanno solo i suoi figli...loro il conto l'avranno perso, ma io lo tengo perfettamente e so a che numero sono arrivato!!!" (adesso corri Forest, corri!!!!).
(quasi in lontananza) madre: "insomma che sei un pò sfuggente"
Intendiamoci bene: qui di sfuggente non c'è proprio un cazzo di nessuno! E' solo SOPRAVVIVENZA!
Però per capirci, un bell'esempio che calza come una calza con le 5 dita: a pennello.
Verso i 4 anni, anno + anno -. Mia mamma sta lavando i piatti nel lavello. Io mi avvicino ai fornelli spenti, allungo l'indice verso il disco piccolo.
mamma: -emanuele non toccare che ti scotti, ho appena spento il caffè e il fornello è ancora caldo-
io: - aaahhhh ecco- la mamma si gira. Io stendo tutta la mano e afferro il disco, che mi rimane incollato a tutte e 5 le dita. Ora... vi lascio indovinare quante volte, da lì in seguito, io abbia toccato un fornello!

e giacomino si sposa...

alla fine eccoci qui... di rientro dalla festa grande.
Così, fuori dalla loro nuova casa, si salutavano i 2 blogger convolati a nozze.

lunedì, giugno 30, 2008

ci abbiam provato

ma il futuro marito non ha mollato!
Tutte in rima gliele abbiam cantate, per fargli cambiar idea...con le buone e con le cattive.
Su per i monti trascinato, ma è il suo amor: l'ha giurato!
Nemmen l'arrampicata ha funzionato, Giacomino fra 1 settimana è SPOSATO!

venerdì, giugno 27, 2008

ADDIO monti...e celibati

niente di sconvolgente... si tratta di portare in cima un nostro amico che convolerà a nozze settimana prossima! Portarlo in vetta e ricordargli che cosa perderà a breve (scena alla "diavolo e gesù dalla cima del pinnacolo"). Intanto me lo legherò alla vita e poi su... spero. Altrimenti 2 calci al pallone, vino rosso, polenta, vino, arrampicata, capriolo, vino, lasagne, vino... Che cosa non si fa per gli amici!

lunedì, giugno 23, 2008

Mr. Pantofola si ribella

rispetto ai miei menosi post esistenziali-sentimentalmente repressi…è un po’ che s-vago in questo spazio in racconti di pareti in fiamme e fiammeggianti tanga… argomenti sempre molto ben accetti ai più, poi però capita di passare una sera, meglio ancora: DELLE sere, in maniera solitaria. Tuffi e sguazzi in pensieri pensierosi rallentati, cadenzati e accelerati una volta da un cd, una’altra da un dvd…, un libro... o con un tramonto su qualche cima o con una stellata dal giardinetto di fronte a casa….
Appunto: Giardino. Il rettangolino d’erba che circonda casa mia. Quello dell’albero sradicato di qualche post fa.
3 settimane fa con un altro condomino al posto dell’albero di mio nonno, abbiam piantato un fico…il ragionamento è semplice: pianta -> ombra -> frutta gratis -> fico!

Ma delle vespe che i frutti attireranno fra qualche tempo non ne abbiam parlato…staremo a vedere.
Cmq, capita giorni che casa mia, da solo… mi sta stretta… giorni proprio in cui sembra che le pareti inizino a stringersi… alla miglior scena suspence dei film di 007. Operazioni da fare: puntellare le pareti, smettere di bere whiskey (già le pareti iniziano a rallentare quantomeno non oscillano…ma neanche la sambuca però!!!), mettere dvd del live di Sting registrato nella sua casa in toscana, aprire le finestre, alzare il volume in modo che anche il figlio discotecaro dei miei vicini del primo piano (quello che sfracassa il cazzo con i suoi dischi in cui l’espressione massima dei testi è “c’è energia qui…voglio vedervi saltare…voglio vedervi godere”)... possa scoprire che articolando diversamente le note e utilizzando qualche migliaio di parole in più si può far poesia in musica. Ma che glielo dico affà! Tanto è stordito!
Sono sceso in giardino perché alla fine le pareti in avvicinamento sembrano aver la meglio… le zanzare non sono ancora diventate cannibali, c’è luce fino a tardi…
Mi sono seduto nell’erba vicino al mio nuovo amico… il fico.
Ovvio che da dietro le finestre sguardi sorpresi nascondevano interrogativi inquietanti:
“guarda, guarda quello… il nostro nuovo vicino…cosa ci fa lì seduto?!”
“ma è pazzo, perché sta lì?!”

Il prezzo da pagare per fare ciò che ci si sente di fare: l’incomprensione della plebe e l’isolamento dalla mente mediocre.
Quindi signori vicini spioni, forse sono meglio dei vostri figli che si sollazzano con musica hunz-hunz a tutto volume, oppure voi che state inchiodati davanti alla tv…io sto sedute nell’erba con un libro in mano che è qui solo per far presenza perché ne leggo 15 righe e poi la mente vaga…prima dietro la formica che si sta arrampicando per quel filo d’erba, poi sto cazzo di ragno che cerca di salire su per la mia gamba non sapendo di essere poco gradito… poi seguo l’assurdità degli eventi di questo periodo e mi ritrovo a correre sotto l’acqua di Trento, con le sue piazze e le sue bionde (...parlavo delle birre…cosa avete inteso?!), poi allo spettacolo di salsa, pasitos e latin hustle che mi sono rifiutato di fare perché… ma questa è un’altra storia… di lì il passo e il pensiero al tango è breve… e allora si arriva a Roma e ad uno spettacolo immaginato, ma mai visto.
Ho voglia di ballare, ho voglia di presentarmi in una sala da ballo vestito a giacca e invitare quella bionda (ma se fosse mora credo che poca differenza mi farebbe) che sta là appoggiata al pilastro ignorando il fatto che sarebbe arrivato un tipo inconsueto lì solo per offrirle un ballo a perdifiato anziché attività acrobatiche da letto.
Ma a pensarci bene avrei voglia anche di una specie di abbordaggio spavaldo-romantico…una cosa alla “scent of a woman” nel ristorante sciccoso e la tipa con il vestito nero e i capelli raccolti…ovviamente per chi l’ha visto…ma forse anche questo film alla massa apparirà noioso… che ci posso fare se il mio mondo gira diversamente dalla massa. Ma che gusto ci sarebbe a far le cose che fan tutti?! Strusciarti in discoteca perché è QUELLO…che vogliono tutti?! Guardare la TV la sera anziché andare a vedere i cigni al lago?!
E non è che bisogna essere né sfigati, né frustrati per fare ste cose… solo sovvertire le cose che sono date per scontate e quindi accettate con un tacito benestare.
E’ dare un peso diverso al tutto. E’ notare il dettaglio che fa migliore il tutto, la nota che da colore al brano…
Se domandassi che forma hanno e quanti sono i petali di una primula (tranne i fioristi e gli esseri dotati di pollici verdi), quanti mi saprebbero rispondere?!

lunedì, giugno 09, 2008

provocato....avvio la polemica!!!

GLI ingegneri servono a rendere REALE quello che per gli architetti è solo intuizione!
ringrazio elena che mi ha stimolato la riflessione, che altrimenti non sarebbe mai giunta...
w gli architetti!
w gli ingegneri!
w tutti!

comunque per la cronaca... ho studiato da ingegnere-architetto, quindi è così svelato l'arcano mistero della mia non perfetta attinenza allo standard dell'ingegnere tipo. buona settimana a tutti.

venerdì, giugno 06, 2008

e come dice Armin...

(quello in mezzo... tedesco, fino al midollo) sostiene che il fascino dell'operaio è più forte di ogni elisir d'amore (spero che non si riferisse alla sua ascella.....perchè farebbe svenire maschi e femmine indistintamente), a causa dell' erotic look!

Io ho ancora dei dubbi...lascio a voi.
Perchè se funziona... lascio i panni del'ingegnere e mi tengo il panta bianco!

BRUCIA TROIA!

dopo settimane di calcoli tecnici, di menate commerciali... di accordi e verifiche, di montaggio e controlli, finalmente il test:

-ciak, azione... e fuoco sia!
ATTENDIAMO CON ANSIA 60 MINUTI (L'ORA PIù LUNGA DELLA STORIA...), ne va del mio lavoro, della mia testa, del mio culetto appoggiato su sta sedia... ho assicurato tutti che la parete sarebbe resistita più di 60 minuti anche con 10 tonnellate sopra... (io sapevo, ma non lo puoi dire in giro perchè se va male qualcosa pigli pure del coglione e del ingegnere del ciuffolo..., che la parete sarebbe resistita almeno 92 minuti) ... dopo 106 minuti ho fatto fermare tutto! "mi basta così, grazie a tutti!" (con aria molto professionale... intanto dentro saltellavo come un bambino che ha fatto cadere la sua macchinina nuova dal 4° piano perchè "bisogna pur fare un car crash prima di iniziare a giocarci!").

lunedì, giugno 02, 2008

di telecronache e di sconfitte

Emanuele – muro scale: 2-6
Ho provato e riprovato… ho cambiato punta, trapano, tasselli, non potendo cambiare muro ne braccia… alla fine dopo 6 ore di una domenica di giugno… il risultato è stato che per appendere 3 dannatissimi pensili (made in ikea world), per un totale di 6 tasselli… bhè, sono riuscito a metterne solo 2!!! E cazzo, non sono mica un imbranato… ho messo tasselli nella roccia per arrampicare…e non riesco a trovare un cazzo di tassello che mi faccia star su il pensile! Piego la testa dinnanzi a muratori bergamaschi che con tanta maestria hanno edificato siffatto muro, tanti anni or sono!

Emanuele – cardiochirurga: 1-1
4 settimane di brutto tempo la domenica, programmi sportivi saltati causa nubifragi, inviti alla corsa e a passeggiate montane…di corsa naufragati… poi in sequenza, ecco presentarsi ben 2 occasioni da rete per le squadre avversarie, brillantemente concretizzate in 2 giri di corsa + percorso vita (magistralmente evitato).
Nella prima, Emanuele con abili dribbling di genitori e fratelli si presenta sottoporta al cospetto della cardiochirurga, che spiazzata e non assistita dal parentado, non può far altro che prendere il goal e accettare il giro del lago di corsa…debita conclusione a seguito della mirabolante azione di contropiede (contropiede: attendi l’avversario nella tua area scegliendo la modalità “sornione”, per poi scattare verso la sua porta quando meno se lo aspetta). Emanuele si porta sul 1 a 0.
Il gioco della Cardiochirurga Propatria si fa più fluido, addirittura arriva fino sottoporta temporeggiando, quasi volesse sbeffeggiare l’avversario. Con un acuto di stile sorprende la difesa del nostro campione il pomeriggio di sabato (per la cronaca: addormentata sul divano di fronte alla telecronaca del giro di italia…) e si porta sull’ 1 pari…
Causa maltempo, anche oggi la sfida è stata rinviata a data da destinarsi, bloccando il risultato sull’1 a 1.
Emanuele – ragazza bostik: 1-0.
Oggi 2 giugno, Emanuele si è imposto sulla contendente Bostik con attacco diretto al buon senso, che l’ha portato alla definitiva vittoria dentro e fuori il campo.
Nonostante il pressing asfissiante con il quale il Bostik (mi suona meglio maschile, tipo: il Milan, il Chelsea…) ha tenuto il campo fino ad oggi pomeriggio, concatenando 3 azioni da squillo in non più di 3 ore… ecco che la nostra compagine, ha trovato le energie per una sorprendente azione di rimessa che ha chiuso l’avversario nella propria area di rigore… indicando inoltre gli spogliatoi come unica via di fuga per salvarsi dall’umiliazione di una sconfitta scottante.
L’assedio è stato così tolto, dagli spalti una ovazione si è alzata!
E con questo dal campo di gioco saluto i gentili ascoltatori, alla prossima manifestazione sportiva.

lunedì, maggio 26, 2008

+39 349 055.....

26-05-08, ore 1:45!!!... quand'ecco con un occhio semichiuso ed un altro ancora chiuso raggiungo il cellulare... forse la biso ha bisogno di me, penso, che non sono nemmeno andato a trovarla ieri sera... ma mentre mi avvicino il cellulare, un sospetto, una angoscia mi attanaglia lo stomaco, sms:
"ciao ema. (ciao rompiballe!)
Davvero non vieni più all'orsa (discoteca dove si trovano i salseri). (certo se non mi vedi è perchè non ci sono, o forse perchè non voglio farmi vedere...magari proprio da te?!?!, non è così però ci potrebbe stare come mia risposta acida)
Tutto bene? (prima di alzarmi per cercare il cellulare...una favola!)
Scusa l'insistenza. (ah...te ne sei accorta!?!? all' 1.45 è normale definirsi insistenti)
Ogni tanto avrei voluto chiamarti ma ho paura di insistere e disturbarti. (ci manca solo che chiami... dopo sms...dopo squillini....ovviamente per non essere insistente e non disturbarmi!)
Spero non sia stato l'ultimo sms a complicare le cose x il fatto che volevo uscire con te (no, tranquilla... non è il tuo sms lungo 4... è quello più tutti gli altri sms spalmati su un mese!)
Sai che è tornata silvia. (unico punto felice del messaggio... si so che è tornata, ma non ho avuto ancora il piacere di vederla...uffa)
fatti sentire. (scordatelo!-tanto ci pensi tu se non mi faccio sentire io)

martedì, maggio 20, 2008

sOs relazionale

UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO!
Ora… avrei 1001 cose da raccontare, questioni esistenziali, di scuse per feste mancate (perdono!), di giochi giocosi e di incontri sorprendenti, di colleghi e di stronzi….
Ma oggi è un sos. Non scherzo. Diciamo che son abbastanza trasparente con le persone, quindi si capisce subito in che parte del corpo mi rimani (se mi stai sul culo, se mi entri in testa, se mi stai sulle palle, se mi scivoli addosso, se mi fai prudere le mani…), ma in questo caso pare che qualsiasi sistema, metodo, barbatrucco, anche l’indifferenza non siano serviti. In sintesi il mio caso:
- una ragazza (amica di una carissima amica...sì, sissy parlo proprio di te…e non far finta di niente perché metto una tua foto a tutto schermo così tutti sanno chi sei!) che voleva imparare a ballare riceve da me il consiglio di andare/venire nella mia scuola di ballo.
- Inizia la fase di avvicinamento al sottoscritto chiedendo informazioni nientepopodimenoche alla mia ex morosa (allora già qui dimostri il tuo quoziente intellettivo) che non fa altro che parlare bene di me medesimo (diversamente a qualsiasi altra ex)…il che peggiora la mia posizione...
- Quando a scuola sono di “turno” per dare una mano alla ex per insegnare… sguardi bassi e imbarazzati della ragazza bostik rimbalzano sugli specchi e a terra e mi colpiscono sempre alle spalle...
- La ex che nota la situazione, cerca di darmi una mano… balliamo come sappiamo-possiamo ballare noi… della serie: “noi insieme non siamo, ma tu balli così con me per tenere lontano gli avvoltoi che puntano alle mie tette, al capello liscio…(va bhè ci siam capiti!) e io ballo in questo modo con te per tener lontano le lonze che attentano al tuo culo (per inciso, settimana scorsa, altra tastata… che vi cadessero le mani, piovre…la prossima volta mi elettrifico le chiappe, poi voglio vedere se vi scivola ancora la mano!)”… la ragazza bostik (che le mani le ha sempre tenute a posto) non si scoraggia e fa finta di non vedere come balliamo…
- Per dirvi tutto, ma proprio tutto per potermi consigliare… a 5 suoi sms, corrispondeva 1 mia chiamata della serie “noi si va a ballare venerdì, se vuoi venire ci trovi là (in fondo è cliente della mia ex)… sì gli ho ricevuti i tuoi sms… sì, ma io non scrivo, non mi piace, sono lento (gente può confermare anche questo, anche tra di voi)… no, non ci vediamo prima perché finisco di insegnare alle 22.00, mi faccio la doccia e arrivo direttamente là
- Passo alla fase scoraggiamento secondario: la invito a ballare (1 ballo, dico 1!) in una di quelle sere e le dico mentre balliamo, che non sono più con la mia ex, ma che ho in testa solo lei…(capisci o no?!) SOLO LEI!
capisci l’italiano o no?! Ho detto solo lei =nessun altra = non tu = io solo con la testa per aria = no storia = no uscita per conoscenza
- Silenzio per 10 giorni (forse ci sono riuscito! Illuso!)
- Ripresa dell’accerchiamento in forze: 1-2 sms al giorno, 1-2 squillini (mattina e notte), ad ogni ora è buona per sms e squilli (dio come li odio, perché se sto lavorando e trovo poi la chiamata, penso che la persona abbia bisogno di qualcosa e richiamo… e così mi ha fregato 1 volta, la seconda non c’è stata!) Io: non rispondo, non richiamo neanche più…solo silenzio.
Ora dico io: non mi conosci, quasi non sai cosa faccio nella vita, non sai se sto frequentando qualcun altro, non sai se mi irrito o meno se mi chiami (effettivamente non l’ho mai detto, ma voglio vedere voi a dirlo in faccia ad una persona che in fondo del male non ce ne fa)… ma come cacchio ti viene in mente di farmi lo squillino (cazzo, solo il nome mi irrita!) alla 1 di notte… no, dico: se fossi stato con qualcuna… come minimo mi avrebbe tempestato di domande, se non asportato a forza i bulbi oculari (nella migliore delle ipotesi in fatto di rotondità!)
- venerdì il colpo di grazia: sms fiume (4sms uniti) in cui dichiara, palesa, manifesta, rende noto il suo interesse (via sms…ri-cazzo!!!!) io: per come sono fatto, liquidarla con un sms non mi piace proprio, ci uscirei e le direi le cose come stanno, senza fraintendimenti o giochi troppo sottili da non essere deliberatamente compresi (finta tonta!)… ma non ho tempo nemmeno per uscire con gli amici, nemmeno per vedere sissy che ho una voglia matta di rivedere perché è stato lontano troppo… figuriamoci se riesco a trovare il tempo per miss bostik!
- Non rispondendo da maleducato (lo so, lo so!...un po’ codardo…ma non ho proprio tempo in sto periodo: non ho nemmeno sentito MOF per la sua festa…che avrebbe meritato di più…), non richiamandola, non andando a ballare…pensavo (illuso!) di farla desistere nei suoi intenti…. NO, PER DIO, NO! : sabato sms+squillo, domenica sms+squillo, lunedì sms+squillo.
- Ora ricevo anche 2 sms da 2 ragazzi che vanno nella mia scuola di ballo: “c'è una ragazza ai corsi che continua a parlare di te, rompe le balle a tutti... non è per romperti, ma non ci puoi uscire così la finisce?!"
domanda: rispettando il suo sentire e il suo sentimento: COME POSSO SENZA CATTIVERIA, SENZA VIOLENZA, SENZA UMILIARLA, SENZA INSULTARLA, SENZA DOVERLE DARE SPIEGAZIONI… FARLA SEMPLICEMENTE STARE AL SUO POSTO?!

UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO!

giovedì, maggio 08, 2008

report 04-05-08

mettete un semaforo, vi prego!
che interessante che è la predica durante la messa!
meritato riposo
quanto è carino l'amico Pero!

lunedì, maggio 05, 2008

caso vuole

Ancora 1 volta a disquisire del caso. Ancora 1 volta a dirsi come le cose vadano indipendentemente da come vorremmo che andassero… a scoprire che ben poco possiamo di fronte all’inafferrabile leggerezza del fato. Possiam molto riguardo il rispetto alle persone e alle cose, possiam molto nella cura con la quale ci dedichiamo alle persone e alle cose e altrettanto molto nell’impegno perché le persone e le cose abbiano il massimo che noi siamo in grado di dare, ma poco o nulla possiamo per le persone o per le cose. Non sta alla nostra capacità.
E’ come un’auto alla quale dedichiamo del tempo, portiamo a lavare tutte le settimane, cambiamo regolarmente l’olio, revisioniamo ogni 20000 km… ma un bel giorno ci lascia in mezzo ad una autostrada alle 3.00 della mattina. E’ valsa tanta cura?!
E’ come una amicizia tra 2 ragazzi: coltivata, fatta crescere, fondata su esperienze in comune, di condivisione, di sorrisi e pianti…. Recisa perché la morosa di uno si innamora dell’amico. E’ valsa tanta cura, se qualcosa di imprevedibile sconquassa gli equilibri affettivi di tutti, rovinando 3 vite?
E’ come incontrare una domenica, un cardiochirurgo che giocava con me quando eravamo alti 1 metro e una mela…che corre sulla mia strada. Anche questo ha un senso anche se sfuggente.
E’ come quel ragazzo tanto forte che correva in montagna… cacchio non riuscivo a stargli dietro, mi ricordo. Su è giù per i nostri sentieri, fino ad un giorno che l’hanno visto inciampare in quella radice, e fare un volo di 300 metri giù per la parete… cacchio c’è sempre stata quella radice… quante volte l’abbiamo saltata insieme?! Quanto meno, salvo che non sei un pezzo di ghiaccio, ti chiedi perché lui e non io, o uno delle centinaia di persone che tutti i fine settimana passano su quel sentiero. E’ valso tanto allenamento, tanta conoscenza della montagna, tanta preparazione fisica e mentale per saper e poter correre in quelle condizioni?! E’ valsa tanta cura?!
E’ come un amico che suonava anni fa con me, che ho ritrovato questa sera in un bar, solo. Ed è una birra, è una pizza con altra gente, che anch’io fino a ieri non sapevo chi fosse, è una chiacchierata …scoprire che voleva trovare un altro giro di persone, magari per una pizza o una birra (appunto), che la morosa l’ha lasciato 15 giorni fa, dopo qualche anno, che sta pensando di andare su una piattaforma petrolifera nel Baltico. Datemi il senso. Perché il senso lo intuisco appena.
È scoprire che il caso ci fa incontrare le persone giuste nei posti più impensati…ma che con altrettanta disinvoltura le allontano dopo un certo periodo… è come se il ruolo delle persone fosse a scadenza: esaurito l’effetto benefico, diventa indigestione oppure assuefazione.
E’ come un sabato che decidi di partecipare ad un raduno di scialpinismo il giorno dopo e nemmeno ti sei iscritto… telefoni ad un amico. ti organizzi. punti la sveglia ad un orario improponibile perché devi passarlo a prendere… carichi tutto in macchina di corsa perché sei in ritardo: - sci, pelli, rampanti, picca, bastoncini, arva, pala, sonda, guanti, guanti di riserva, giaccavento, maglia, maglia ricambio, occhiali, lenti per la nebbia, casco, thè, barrette energetiche, c’è tutto?! Prendi. Vai. e trovi ad aspettarti anche una ragazza che anni fa un altro carissimo amico aveva fatto di tutto, ma senza successo, per farti conoscere perché “secondo me quella ragazza è fatta apposta per te” (cazzata?!). Che pazza e fantastica ragazza, mi sono ritrovato in macchina. Datemi il senso. Perché il senso non l’ha. (in realtà il senso dell’incontro è che nelle cose che avevo dimenticato di mettere nello zaino c’era la crema da sole…mentre lei invece l’aveva!!!! La mia salvezza!)
Le cose e le persone vanno e vengono, si incontrano e si perdono, si desiderano e si guastano, si cercano e a volte non si trovano, prendono e lasciano, tanto o poco, riempiono o creano vuoti…l’unica cosa della quale sono certo è che non ci sia persona o cosa che non meriti tutta la mia passione, tutta la mia attenzione, tutto il me in quel momento possibile.
Perché un giorno non viva il rimpianto del se.
Mentre tutto va… alla fine tutto torna. e lascio che
sia.


martedì, aprile 29, 2008

Extra Help

Oggi rispondendo al telefono dell’ufficio (cosa che faccio di rado, perché ci pensano le donne dalla segreteria) intercetto una amica della mia collega… stiamo al telefono un poco… tipa brillante. La ricordo così quella volta che è venuta a pranzo con noi oramai 1 anno fa. Si è appena sposata e di cose da raccontarmi ne ha. Chiacchieriamo.
Mi invita ad una cena. Si mangia taiwanese!
Mi invita perché ha una persona che ha bisogno di me. Così dice…
“Poco ti conosco…ogni tanto (la mia collega=la sua amica) parla di te, secondo me tu potresti aiutarmi con una persona…perché più di così non posso fare da sola”
Già il fatto che qualcuno possa aver bisogno di me, riempie un poco l’anima, no?!
Ti fa sentire un poco utile… in fondo, in questo periodo, più che pensare a me, alla mia casetta, al mio lavoro, alla mia tendinite, al mio raffreddore, alle mie paturnie…. Non faccio… quindi che qualcuno possa pensare che io sia in grado di aiutare, è già qualcosa, no?!

“si chiama Shinai (credo che si scriva così), è una persona di classe, gentile e con stile, molto fine e bella”. Ovviamente è la cuoca della cena, se non fosse chiaro!
La storia che poi mi racconta è affar suo… mi fa tristezza però la tristezza stessa di questa ragazza. Diremmo una ragazza di successo, lavorativamente parlando… in fondo non le manca nulla… soldi, casa, responsabilità, parla 5 lingue…per farla breve…gestisce il commercio della sua azienda in sud america, Vietnam e lo sa il signore quale altro paese asiatico.
Ma è sola!
E quando dico “sola”, non mi riferisco al “solo” che userei per me, perché a me basta uscire, oppure prendere in mano il telefono, o rispondere quando amici mi chiamano. Mi basta scrivere mail e qualcuno pronto a rispondere lo trovo.
Cacchio 5 lingue!!! Io, mettendo insieme anche il mio dialetto, arrivo malapena a 2,5 !!!! Con 5 lingue non hai difficoltà a parlare…però forse non bastano per comunicare!
La tristezza di questa ragazza è che è talmente super che fa paura… che è evitata, che è troppo, che è sopra ogni schema… non ha amici! Lavora tutti i giorni fino a tardi, poi resta in casa perché… bhè perché al massimo le capita che qualcuno la inviti fuori con secondi fini……

Mi ha raccontato un po’ di cose…e la sensazione che ho avuto è stata solo tristezza. Una persona che potrebbe avere potenzialmente tutto e invece non ha nemmeno 1 persona con cui bere una birra! Forse il benzinaio che mi lava la macchina 1 volta la settimana, che non ha nemmeno la 3a elementare, che reputo anche un poco tonto, che mi fa anche tenerezza… bhè forse è più felice di lei, perché mi racconta di suo fratello che gli ha regalato i cerchioni dell’auto, di sua mamma che la domenica gli prepara le lasagne… e della storta che si è preso sabato scorso con 2 cammionisti che di solito si fermano da lui a far benzina… che forse questo sabato andava a ballare con una ragazza che lavora alla cassa nel discount di fronte e che gli sorride quando lui va (2 volte al giorno) a fare la spesa!!! Lui nella sua semplicità, è felice!
Io parlo con quel benzinaio un poco tonto… e forse, se hanno pensato a me, è perché so parlare, anche se in difetto di qualche lingua, con la Taiwanese giramondo. Forse sarò anche in grado di regalarle un sorriso?!

domenica, aprile 20, 2008

di Flussi di pensiero in allenamento e di vita

Penso alle distrazioni del pensiero, penso alla strana mente umana, quando ci bombarda di attacchi laterali, preso dalla cadenza del passo, quando non focalizza 1 pensiero e un oggetto, ma divaga al senso, alla percezione, alla ragione, al gocciolio, al soffio di ogni cosa che lungo il cammino ci passa accanto.
-che caldo oggi, sì però meglio della sera quando incontro solo qualche disadattato che strabuzza gli occhi quando mi vede…sì, sì sono vero… non sei proprio del tutto sotto l’effetto dell’alcool..-
Una canzone dopo l’altra verso Carenno, su, su un balzo dopo l’altro…
- cazzo che fatica oggi… colpa dell’alcool mio di ieri sera, sì ma che serata con la qdp company-
- che poi cosa cazzo vorrà dire qpd…non me l’hanno ancora detto, si ma se mi invitano un’altra volta io ci vado… e non ho dato nemmeno il massimo altrimenti li avrei sconvolti…no, non credo-
- dai che sono su, dai sbr… l’ultimo km e poi si scende…minchia che fatica… -però se ci provavo con una di quelle 5 là ieri ci stavano, ma per carità…che gusto c’è, troppo facile, le lascio a loro affamati…che me ne faccio io... chiara dove eri ieri sera?!…sì e poi ho sete… smetti di fare la checca che sei arrivato su!-
-ma sto parlando da solo?!?!? È preoccupante… qui devo trovare qualcuna che mi ascolti e non solo che parli
…(rido)…-che cazzo guardi tu che sei in giro con gli occhiali a mosca e la sigaretta in bocca, non sai nemmeno perché sto ridendo! E poi ho le cuffie nelle orecchie, magari sto ascoltando la radio, no?!- sì, in effetti ultimamente ho trovato solo persone che hanno tanto da dire di sé ma poco da ascoltare da altri…da me… in realtà Silly è gentilissima e ascoltava di brutto… sì ma sono un coglione io……-ancora tu con gli occhialoni, oohh coglione, giuro che se mi dici qualcosa ti mando a cagare!
-dai che sono giù al lago…chissà se c’è vento…speriamo di no, perché non ho le gambe da andarci addosso oggi-
-cià che mi fermo
(onde-einaudi accompagna il momento)…- dove sono andato oggi con il pensiero?!, non so se in fondo come quel sasso sotto 1 metro d’acqua…- come è limpida l’acqua oggi- dove sei chiara adesso?! Perché non hai voglia di sentirmi e non chiami?non c’è volta che non ci pensi! –tanto ho gli occhiali da sole e sto guardando il lago, nessuno se ne accorge di cosa mi sta passando in faccia- Ma in fondo, non sai cosa ti stai perdendo qui sul lago, tanto lo so che 6 a casa a dormire come le tue domeniche pome…- oppure come quella nuvoletta dietro…-come si chiama quella montagna?? Cacchio ci abito da 6 mesi qui e non so come si chiamano le montagne che si vedono?!?!... Ema sei deludente! (rido) – cmq, adesso mi giro e vedrai che ci sarà una strafiga che viene verso di me (ghigno!)… la piccola ile l’ha detto: proprio questo il miglior modo per trovare qualcosa...smettere di cercarlo… più che studiare tutto il giorno, andare a correre da solo…- si nuvoletta, sto parlando con te, siamo solo tu ed io… anzi se ti levassi un po’ dal cazzo che mi stai coprendo il sole...-
-Che domenica, che bello
(sospirone), cacchio sto ridendo…-cacchio guardi pirla?! (altro occhialuto a mosca a spasso con mastino senza museruola e puttanone al seguito su tacco da 12 rosso) –brava, brava cammina sullo sterrato, che al pronto soccorso ti stanno già aspettando per la lastra!- mi sa che la nuvoletta è più vicina…ho voglia di abbracciare l’allegrartista – chissà se è per monti?! E la sua festa di compleanno?!- cacchio non le ho ancora detto quanto abbia saputo fare, è un po’ che non la sento!
- Cià che torno verso casa…salgo dallo stradone o di qui?! – va bhè vado da qui… su, su che fra 5 minuti sei sotto la doccia … che bello il soffione di acqua calda sulla schiena alle terme…30 minuti ci sono stato sotto con Chiara… ancora qui 6? Pensi di farci le tende nella mia testa!!! Dai, dai aumentiamo il ritmo sopra i 190 che tanto sono arrivato!
- ma quella che sta scendendo è arianna…o marianna
(vedasi post 16 ottobre 2006)…ma non dovevo incontrarla con figli al seguito sulle scale di casa?!?! cacchio, quanto tempo…-ma cosa fa corre con l’mp3 in una mano e il cell nell’altra?!- o mio dio!... faccio finta di niente….
Stone: ciao anna!!!-
Anna: ciao, ma….o mio dio! CIAO!!!- Dove stai andando?
Stone: io, stavo tornando a casa…ho finito, e tu?!
Anna: anch’io! Stavo decidendo se andare dritta o venire giù di qui...poi ho pensato di scendere per vedere il lago ed eccomi qua. Facciamo il giro fino in fondo la passeggiata e poi torniamo dallo stradone e poi siamo arrivati!
Stone: OK!
(fingendo di essere senza fiato per giustificare il non dire nulla oltre… intanto la mente elabora quanto segue: 1° abita ancora con i suoi, cioè nella porta davanti alla mia…ma cazzo non l’ho mai vista!! quindi niente bambini al seguito! 2° corre!!!…con il cel nella mano però! 3° ha scelto di scendere invece di andare dritta, mentre io sceglievo di salire invece che andare dall'altra parte, che caso, 4°“facciamo….torniamo…siamo….” che sta dicendo?!?!?)
Ecco che suona il tel…. (-appunto volevo ben dirlo io!!!!-) Lo silenzia:
Anna: non è uno 035 (prefisso di Bergamo) quindi non rispondo! Scusa è che mi sono resa reperibile per il w.e. e devo perforza andare in giro con il cell, lo so che non è bello correre con il cel (-ma che fa mi legge nel pensiero!-), ma devo farlo!
Stone: reperibile?! Non sarai mica…
Anna: sono diventata da poco cardiochirurgo… lavoro con i bambini, e se c’è una urgenza intanto che preparano la sala operatoria, mi chiamano e io corro in ospedale!
(-orgoglio, ammirazione: io conosco un cardiochirurgo!? Giocava con me nei prati intorno alla casa di vercurago, e ha un bellissimo sorriso…lavora a Bergamo…cioè, nel senso, parte dall’appartamento di fronte al mio e va a lavorare a 4 km dal mio ufficio!)
Mi metto a camminare, perché ormai il ritmo è troppo blando e ansima un po’ secondo me.
Anna: grazie! Non osavo dirtelo, che non ce la facevo più! A che ora parti alla mattina per essere in ufficio?…..
Parliamo del + e del -… delle scorciatoie che ho imparato in questi 6 mesi e che lei ignora….parliamo del lavoro mio e suo, di suo fratello, della palestra, di quando va a correre lei, e di quando vado io, del cardiofrequenzimetro mio e del suo con controllo di calorie...che si comprerà per il suo compleanno…….
Stone: facciamo che ti suono il campanello quando vado la prossima volta! (mi mordo la lingua prima che mi venga voglia di dire: -vuoi entrare a bere il thè?!- cacchio di solito era mia nonna che lo preparava a metà pomeriggio… ema vai piano a fare il brillante…che questa ti sistema per le feste… ma perché dovrebbe…io sono lele, quello 2 anni più piccolo di lei che le dava la mano per tirarla su sopra il tetto dei garage!)
Anna: facciamo che vai fino a Carenno, fai tutte le salite che vuoi…quando devi fare il piano o la discesa, mi chiami!
Anzi facciamo che mi chiami per lo stretching!
RIDIAMO

lunedì, aprile 14, 2008

va dove ti porta il piano, col catino ovviamente.

Ho letto in un blog amico, che non ci si uccide per amore, ma per la miseria, per la nullità…che questo ci pone davanti…come se ci dicesse: “ecco come sei uomo: fragile, inerme, spaventato, rantolante, labile, temporaneo, debole”. Una goccia che ogni giorno cade sulla testa del condannato, 1 piccola goccia che trapana, che è capace nella sua debole tenacia e perseveranza di scavare la roccia più dura, scalfire l’acciaio più temprato. Un uomo non accetta questa visione di se stesso, un uomo o donna che sia, non può sopportare la propria debolezza, si fa sopraffare e perisce dentro prima ancora di porre un “basta” ad una sofferenza che toglie il respiro.

Questa settimana ho comprato un catino.
Questa settimana ho messo il catino sotto quel gocciolio incessante, perché bisogna imparare dalla roccia… alla fine sarà scalfita dal tempo, ma regimenterà tutto quel impeto incessante. Ho messo un catino tra me e i miei pensieri. Ho preso un giro di piano che sa rapire le menti più fredde e gli ho chiesto di portarmi via. Ci sono saltato sopra. Io e il mio catino.
Io, distaccato e freddo, devo solo sentire dove mi porta quel piano. E’ come quando, non so se vi è mai capitato, senti in paesino di montagna un piano suonare… cacchio in un paesino di montagna! la mente corre a fantasticare a quale grande pianista stia componendo lì così isolato dal mondo… perché parliamoci chiaro…siamo in un paesino in montagna e più che pastori, milanesi in cerca di tranquillità e tagliaboschi…chi vuoi che ci sia?! Stai per un po’ a gironzolare nei vicoli fino ad individuare la finestra oltre la quale si nasconde l’artista. Stai in ascolto… però l’istinto ti dice che forse è giusto che tu faccia capire che sei lì, che stai ascoltando, che stai apprezzando, che hai un applauso silente per l’artista, perché non esiste arte se non c’è qualcuno che ne goda… ed io sono lì per quello in quel momento. Allora prendi qualche sasso a calci… così il ciottolato farà capire che io ci sono, ma non funziona. Poi preso da qualche delirante e inaspettato istinto da pubblico di “amici di maria”, abbozzo un applauso….niente! per Dio non sono così rincoglionito da non distinguere una registrazione da una sonata live! Ma è sordo sto qui che suona…non si accorge che sono qui sotto per lui da 20 minuti?! Mi siedo sul gradino della casa diroccata di fronte. Tiro fuori, la giacca a vento perché sono vestito da corsa…e quando corri non è previsto che ti fermi…a meno che nella malaugurata ipotesi, mettendo un piede in fallo, ti succede qualcosa e allora devi avere una cosa da metterti intanto che qualcuno (posto che ci sia qualcuno che si accorga della tua assenza) chiami il soccorso alpino o ti venga a cercare. Mangio e bevo qualcosa, chiudo gli occhi e ascolto. La musica si ferma. La musica ogni tanto si era già fermata per riprendere poco dopo… mi ero immaginato che fosse giusto il tempo necessario per prendere un altro spartito e aprire la prima pagina. Silenzio……. Sta durando troppo sto silenzio.
Spalanco gli occhi: un vecchio alla finestra da dove proveniva la musica mi guardava…: -Haben Sie kalt?- o qualcosa del genere, non ricordo... Io gli rispondo per quel che avevo capito: -Ich bin gut. Ich nicht sprechen Deutsch, sorry!- (...non mi ricordavo come si diceva scusi in tedesco!)
- Venga dentro che ho il te sulla stufa!-
Ecco è questo che intendo quando ho detto seguire quel piano. Se fossi andato avanti a correre, se avessi avuto le cuffie nelle orecchie, se non avessi seguito le note provenienti da un piano sconosciuto, se non mi fossi abbandonato, quasi arreso al fatto che ero un anonimo ascoltatore ignorato...se non avessi chiuso gli occhi, appoggiato la testa al legno della porta, bhè quel thè non l’avrei bevuto.
Forse serve sedersi e aspettare prima di rialzarsi. Forse è questione di fiato da prendere. Forse il catino devo riempirlo prima ancora di pensare di svuotarlo. Sto bene a tratti. io. Il mio catino. E un piano che sento suonare, ma che non ho ancora capito dove. Cazzo!

domenica, aprile 06, 2008

intanto noi si sale

in qualche modo, ma ci si prova

ti porto io dove non c'è nessuno!!!

le ultime parole famose....
famiglie di arrampicatori in trasferta da milano, arrampicatori della domenica, ragazzo che vuol stupire la sua nuova ragazza, compagnie di maltràinsema (noi siamo in questa categoria)... c'era un pò di tutto stamattina. Poi vedo questo padre, tutto bardato pronto per una salita... che fa addormentare suo figlio... bò mi ha fatto tenerezza e gli ho chiesto di potergli fare una foto (non gli ho detto dove sarebbe finita...).Poi ho sfogato i pensieri in una sequenza di pareti sempre più impegnative, così ho smesso di pensare, mi sono sentito forte come non mi sentivo da un pò. Ma forse l'invidia non la dovevo provare. Sapere di poter essere, sapere di poter avere tanto da dare, sapere di meritarsi altrettanto, sapere di riuscire... non so quando tutto questo, non so su che megaparete, non so con chi... ma l'importante è esserne convinti. Allora puoi andare a cena con ballerini della Scala o con Pero, sapendo di essere diverso, di saper stare con chiunque dando molto in ogni caso, di poter essere chiunque in qualsiasi momento senza perdere del . Perchè il mio è tutto questo. E nel mio, c'è anche un ciuccio appeso a quel moschettone.

venerdì, aprile 04, 2008

desiderio Verticale

basta poco per star bene. La ricetta è: amico+roccia+birra+tramonto. Direi quasi: provare per credere.

giovedì, aprile 03, 2008

post della mezza

Io + tuta + pantofole tirolesi + laptop + birra + allevi:
questa sera c'è tanto vento: prima mi soffiava addosso con un pò troppo entusiasmo, o forse ero io che con altrettanta carica gli correvo incontro.
Non è assuefazione quella che mi porta a quest'ora a scrivere, solo che ho troppe cose da dire e troppi turbinii mentali da rigettare, che neanche la corsa ha smaltito.
Il mercoledì sera c’è il mio corso di latino americano…ed è da quando avevo deciso che il Nepal stesse aspettandomi che al corso ci vado di corsa... mi distraggo ballando e poi torno verso casa di corsa nuovamente, dribblando abilmente ogni sorta di gentilezza della serie “ti porto a casa io…”.
Con l’mp3 nelle orecchie vado verso Lecco, oggi c’era ancora tanta luce e non ci ero abituato perché l’ora è cambiata solo domenica, ma il traffico è sempre quello di sempre. L’mp3 al ritorno lo lascio in tasca: macchine non ne passano tante, c’è il vento che suona e gli alberi che incontro a tratti per strada cantano…tutto un vociare di rami e rametti. Ogni tanto qualche rompicoglione passa con il macchinone e suona: “cazzo c’hai da suonare?! Ti sembro una bionda a cui gridare –aaah bbona!-”
Altrimenti è la ritmica delle mie scarpe sull’asfalto, il frusciare dello zaino ben allacciato sulla schiena, con dentro l’essenziale per ballare: scarpette, tuta, maglietta e asciugamano.
Questa sera avevo la mente da lasciare libera: siccome in Nepal non ci vado più... non ho nemmeno il pensiero di controllare troppo il cardiofrequenzimetro, il ritmo, l’allenamento...quindi ho più tempo per stare con me.
Ho pensato che qui a casa mia, del popolo dei blogger sono entrati in ordine Clark e compagna (quando ancora questa chiocciola era in fase embrionale), Silly, Js e ieri sera Caotyc. Quanto tempo sarà passato da un commento di Caotyc?!: conosce quasi riga per riga di questo blog, assistente di quello spettacolo per spettatori non paganti che è il mio vivere da 3 anni a questa parte. Prima incredula e diffidente che abbia visto il vero volto oltre la maschera, tra le prime righe, i primi pensieri.
Quasi come un bambino, l’ho trascinata nel prato: “questo è il muretto da dove ci buttavamo… e questi garage dove ci arrampicavamo...ti ricordi che ne avevo parlato in un post?! (certo che se lo ricorda stupido!)... e qui gli alberi che dicevo essere alberelli che nemmeno un bambino poteva usarne l’ombra... gli ultimi 2 sabati abbiamo tagliato e sradicato un pino e un abete perché le radici stavano spaccando il cemento dei muri dei garage. L’abete l’aveva piantato mio nonno. Me l’hanno detto i miei vicini di casa mentre lo tagliavo. Che strano giro che fa la vita: mio nonno 20 anni fa piantava un albero nel giardinetto della casa, questo cresce che lo potrei usare come scala di emergenza, come il palo che usano i pompieri in caserma, perché arriva al terzo piano davanti al mio terrazzo… poi arrivo io che ci do dentro con motosega, boscaiola e fulciot, taglio in piccoli pezzetti e archivio il tutto in garage… in attesa che seccata la legna faccia un viaggio su per il mio camino. Chissà se mio nonno aveva avuto questo pensiero mentre lo piantava! Chissà cosa penserebbe ora vedendomi a casa sua? Chissà se è qui di fianco a me con una mano sulla spalla mentre io mi sento solo? Chissà se è d’accordo con me? Chissà se mi guarda con quello sguardo severo e con i denti serrati...cacchio non avevo dubbi che il gesto successivo sarebbe stato una sberla!
Oppure se mi sta guardando con il suo sorriso rassicurante e scuotendo la testa dice “te se stupit”. Chissà se avrebbe qualcosa da dirmi, qualcosa che gli anni insegnano, qualcosa che mi sfugge, se ha un senso chiedere e attendere.

Perché nonno non mi vieni a svegliare domani mattina che poi nonna Carmen mi porta all’asilo tenendomi per mano? E poi …e poi mi fate fare il salto al 3…tanto lo sai che io inizio a saltare al 2,5 così non fate fatica e io vado più in alto!
Poi mi vieni a prendere tu in macchina che così facciamo presto che alle 4 inizia bim bum bam e ci sono i Puffi e lady Oscar, la crostatina con il thè con il latte dentro?

lunedì, marzo 31, 2008

mi ci sono imbattuto

Un emisfero nei tuoi capelli
Lasciami respirare a lungo, ancora e ancora, l'odore dei tuoi capelli, lascia che io vi immerga il viso, come fa l'assetato nell'acqua della sorgente, e che li scuota con la mia mano come un fazzoletto odoroso, per farne uscire i ricordi nell'aria.Se tu potessi sapere tutto quello che vedo, tutto quello che sento, tutto quello che scopro nei tuoi capelli! La mia anima viaggia seguendo un profumo, come l'anima di altri viaggia seguendo una musica.Nei tuoi capelli c'è un intero sogno, pieno di vele e alberature; mari aperti i cui monsoni mi portano verso climi incantati, dove lo spazio è più azzurro e profondo, dove l'aria ha il profumo dei frutti, delle foglie e della pelle umana.Nell'oceano dei tuoi capelli vedo un porto brulicante di canzoni tristi, di uomini vigorosi dei più diversi paesi, e navi d'ogni forma, le cui intricate, delicate architetture si stagliano nel cielo immenso, invaso da un'immobile calura.Se carezzo i tuoi capelli, ritrovo il languore delle ore passate su un divano, nella cabina di una bella nave, cullato dal dolce rollio del porto, tra vasi di fiori e terrine rinfrescanti.Nella brace dei tuoi capelli, respiro l'odore di tabacco mescolato all'oppio e allo zucchero; nel buio dei tuoi capelli vedo splendere l'infinito dell'azzurro tropicale; sulle rive muscose dei tuoi capelli mi inebrio degli odori mescolati del catrame, del muschio e dell'olio di cocco.Lasciami mordere ancora le tue trecce pesanti e nere. Quando prendo a piccoli morsi i tuoi capelli elastici e ribelli, mi sembra di mangiare ricordi.
(Ripreso nel 1864 sotto il titolo Piccole poesie in prosa - Baudelaire)

venerdì, marzo 28, 2008

lo zingaro felice

Questa sera ancora Smeraldo. Questa sera non ci sarà latino americano come ormai è tradizione per i miei venerdì sera. Ci vado con una persona speciale a fianco, che fra una mezzoretta quando si alzerà, inizierà a chiedersi perchè ci viene con me...io me lo sono chiesto questa mattina... 2 ore fa quando sono stati i miei di occhi a schiudersi.
"Io di risposte non ne ho...mai avute, mai avrò".
E allora questa sera sarò come uno "zingaro felice" e anche questa sera lascierò che sia.
Un uomo sui trent'anni come un sacco di altra gente
basta poco per ferirlo o per lasciarlo indifferente
una vita di avventure a rincorrere una meta
a cercare un'altra porta per entrare in un'altra vita

giovedì, marzo 27, 2008

RANDAGIO

Brutto è tornare a scrivere con toni cupi, brutto è farlo con finalità di sfogo.
E’ una imprecisata sensazione/situazione/stato mentale…
Gli unici punti fermi è che sono stanco e che lavoro troppo.
Il Nepal è sogno troppo lontano e in contrasto con il “sei indispensabile in quel periodo per l’azienda perché senza di te”…..ma che si fottano: dalla vita fino ad ora ho scoperto che il “mondo tira avanti anche se…non ci son più”.
Tutto il resto è noia, diceva una canzone. Noia intesa come “cosa fastidiosa”, come “lasciatemi in pace, voglio vivere tranquillo, vorrei essere sereno”.
Lo stato d’animo di questi giorni è difficilmente spiegabili, tra guizzi di voglia di fare e attacchi di disillusione acuta…
L’idea principe che attanaglia le busecche (stomaco, intestino…) è una sola: le persone non le conosci mai fino in fondo, è come se, buttandola sul grottesco, si scoprisse che la signora che ti ritira la posta quando non sei a casa, che ti presta lo zucchero quando ti sei dimenticato di comprarlo e sono le 20.00 di sabato sera….è una che gestisce un giro di prostituzione di ragazze dell’est.
In più ci aggiungiamo che la gente che non si fa i cazzi propri in generale…a maggior ragione se sono i miei, li considero dei frustrati, degli spostati, che non avendo una vita propria degna di avere note di colore un po’ più accese del grigio topo… si rifà su quella degli altri. Credo che la dinamica sia questa: siccome vivono nel grigio, mentre altri hanno mille sfumature colorate, ecco che si muniscono di pennello e ogni altro arnese utile, cercando di uniformare (al basso…: al grigio) i colori che li circondano. Anziché puntare in alto, cercare di vivere come un quadro di Picasso…eccoli presentarsi con un carboncino in mano e una tolla di vernice nera.
Non ci sto, non ci tengo più. Non riesco a fingere il mio schifo. E le persone che avrei voluto vicine per starci in quell’ambiente di merda?! Bhè vedi come sopra.
Alla fine si rischia di ingrigirsi veramente, succubi di un perverso ragionamento: “in fondo se dicono di me questo e quell’altro, in fondo se mi trovo sempre io in mezzo a situazioni del cazzo e di pettegolezzo, se criticano questa cosa e quell’altra…e se questo avviene spesso, bhè forse sono proprio io ad essere sbagliato, ceco a quel che mi accade intorno e incapace a riconoscermi nei miei atteggiamenti.
E’ difficile sostenere che tanta gente abbia torto e che faccia prendere solo aria ai denti, mentre io sono nel giusto… nel mio giusto.
E’ più facile il contrario che nei molti ci sia un po’ più di ragione che nel singolo, soprattutto se ha delle cose una sua personalissima visione soggettiva.
Forse sono sbagliato io, forse non capisco, forse non merito nulla, forse me ne devo proprio andare, forse è giusto che mi isoli un po’, forse eviterei di fare-farmi male, forse il Canada…, forse la mia testa di cazzo, forse dovrei pensare di meno e muovere un po’ più le mani, forse è l’ambiente, forse ho commesso troppi errori, forse non sono nemmeno errori, sono cattiverie, magari ingenuità, forse non mi sembra possibile, ma forse è perché guardo da dietro i miei occhi…che forse vedono solo quello che vogliono vedere.
Forse è meglio che smetta (di drogarmi evidentemente visto che ho riletto fino a qui e non ho capito io quel che ho dentro e che ho scritto).
Sicuramente devo smettere di farmi male.
La domanda allora dovrà essere: come posso stare meglio? Quali persone e ambienti riescono a farmi stare così? Quali al contrario eliminare?
Semplicemente Randagio.

lunedì, marzo 10, 2008

IO&MARCO

Mi sono messo a scartabellare il mio archivio. Volevo mettere in ordine…sarà che settimana scorsa con Mafalda (una delle autodefinite derelitte) parlavamo proprio di scatola di ricordi… insomma il mio portatile è una distesa di Gb di ricordi e foto.
Ho ripescato uno dei miei primi lavori da professionista: giovane rampante, uno di quelli da “fate largo arrivo io a spaccare il mondo”. Cacchio che entusiasmo c’era nell’aria in quel periodo. Grandi attese per il futuro, uno studio di 25 mq aperto in centro Lecco… una mansarda decrepita tornata a risplendere… le notti passate a disegnare per concorsi di architettura che ci avrebbero consentito di divenir famosi. Ore in quello studio, frutto di sudore e passione.
Ora è un ricordo, un grandioso ricordo. E da quei bit: ecco il primo concorso…che tra l’altro ci ha offerto grandiose soddisfazioni. Tanto fieri del lavoro che è pure finito sul biglietto da visita.
Che bello partire per Verona per ritirare il premio, tutti su un pandino scassato, con giacca e sorrisi tatuati addosso… vedere gli sguardi sbigottiti di tutti quegli architetti e progettisti nel vedere 2 giovani sbarbati, con 2 ragazze bionde al seguito ad applaudire dalle poltroncine, alzarsi per spiegare un progetto “troppo vero” per “essere solo bello”.
E da questo ricordo, a traino eccone altri… le foto fatte sul ponte dell’Alpone per ricordarci di quel giorno, il giro per Verona dopo la premiazione, l’Arena… Benedetta… ora moglie… ora mamma di Tommaso…e Giulia…bhò…ora solo Giulia.

martedì, marzo 04, 2008

non sempre, ma a volte è così

Percezione. Solo una percezione. Ho iniziato così a spaventarmi e spaventare. Capita a volte che capisca senza che mi si spieghi, senta senza ascoltare.
Rimanere sensorialmente vigili agli stimoli reali, percettivamente allerta alle mutevoli “oscillazioni della Forza”...

“non puoi, non puoi sapere queste cose di me… come fai a dirmi queste cose!?”
“non lo so, le sento e basta, non le penso nemmeno, quando le ho in testa te le dico!”

Significa stare nello stato tensionale e capire quanti “movimenti” ci siano dall’altra parte di un telefono, di un computer, di un finestrino della macchina, prevenire e guidare i movimenti di chi è a 10 cm da me con le braccia semirigide in attesa di guida. E’ chiudere gli occhi e sentirsi osservati, rispondere ad un sorriso tenendoli chiusi, sentire arrivare una mano che sta per accarezzare il viso. Cose semplici che abbiamo provato tutti...da giovani Skywalker in erba.
E poi mi chiedono perché rida… cosa devo fare… io rido perché certe volte mi viene da dare delle risposte a domande inespresse… e allora rido, cazzo non so perché… ma la prima reazione è quella di ridere.
E’ sapere 2 occhi di quell'azzurro penetrante che si soffermano su un’ insegna “Bose” in un centro commerciale a 38.1 km dal mio ufficio, e che il pensiero ritorna a me accompagnato da un sorriso.
Allegrartista sarà sempre vigile?! Non so, ma “fanno strano” le cose che sento.

Per capire cosa sia lo Stato Tensionale, un esempio: se tutte le relazioni che abbiamo con le persone o con le cose, fossero visibili, fossero materiali… come se fossero tanti fili che escono dalla mente, dal cuore, dalle mani…un immane guazzabuglio di fili… è verosimile che se da una parte del filo ci si muova, dall’altra si senta qualcosa.
Come quel gioco che si faceva da bambini: 2 bicchieri di plastica e un filo… io in cima ad un albero e il mio amico sotto:
- cosa vedi?!-
- c’è un gatto nel prato, ore 12.00-
- ore 12.00?! cosa vuol dire?!
- Dritto davanti a te, bambo!

martedì, febbraio 26, 2008

sempre

ogni volta che viene giorno
ogni volta che ritorno
ogni volta che cammino e mi sembra di averti vicino
ogni volta che mi guardo intorno
ogni volta che non me ne accorgo
ogni volta che viene giorno
ogni volta che mi sveglio ogni volta che mi sbaglio
ogni volta che sono sicuro
e ogni volta che mi sento solo
ogni volta che mi viene in mente qualche cosa che non c'entra niente
ogni volta che non sono coerente

ogni volta che non e' importante
ogni volta che qualcuno si preoccupa per me
ogni volta che non c'e' proprio quando la stavo cercando

ogni volta che non c'entro
ogni volta che non sono stato
ogni volta che non guardo in faccia niente
e ogni volta poi dopo piango
ogni volta che rimango con la testa tra le mani e rimando il mio domani

venerdì, febbraio 22, 2008

sì! ma in cima!

a volte quando ci arrivi e ti volti... vedi solo le tue di orme nella neve... a volte si è proprio soli...
sì! ma in cima!
(l'originale è cartacea...ho dovuto scansionarla!)

giovedì, febbraio 21, 2008

Istinto

questa sera, saranno tinte forti, brillanti... smeraldo...
questa sera sarà solo Istinto.
questa sera in allegra compagnia per lo più sconosciuta a me.

Semplicemente passionale.

mercoledì, febbraio 20, 2008

oggi mi sono alzato così

L'è püssèe facil girà el muund
ciapà pesciaad de la mia umbria
che restà che inseèma de te
e brüsà questa futugrafia,
perchè i m'hann daa ceentmila nomm
ma l'ünich che me resta
forsi l'è propi quest che:
l'Omm de la Tempesta

martedì, febbraio 19, 2008

fermi lì...

che arrivo...ma non mi fermo troppo perchè devo andare di là...

sensation

Ho sentito della tristezza cadere sopra le mie parole, ho sentito poi anche il sorriso fare capolino, al tramonto in un parco lontano da qui. Dio, come brilleranno quei capelli al sole!
“eccomi mia perdizione”!

Ho sentito la frustrazione del mio collega pazzo, visceralmente attanagliato all’infelicità garantita dall’invida che prova… con una mano sulla spalla, a mo di padre ragionevole è come se gli dicessi: non è colpa tua se ci hai impiegato 11 anni a fare ingegneria mentre io me la sono cavata in molti meno, non è colpa tua se non ti caga nessuno e nell’eventualità… il tuo pistolino fa cilecca, non è colpa tua se lavori anche la domenica mentre io sono a 3000 metri con gli sci ai piedi e il sole negli occhi, non è colpa tua se prendo uno stipendio che tu hai iniziato a vedere solo forse dopo10 anni che lavoravi, non è colpa tua se sei così ipocrita da essere praticante e fervido cristiano e sbandierarlo ai 4 venti: forse 1 messa in meno e un pò più di rispetto per i colleghi garantirebbero sicuramente più “punti paradiso”…
“fatti non parole”!

Ho sentito una mano scendere appassionatamente sul fianco direzione fondo schiena…ma non è lì che la donna deve mettere mano durante una bachata.
“giù di dosso”!

Ho sentito lo sguardo dell’ex, dietro, alle spalle… ho percepito non distintamente anche un rumore tipo “sgranocchio di unghie e di falangi”…
“ormai me ne sono andato lontano, dovevi pensarci prima, quando eri LA”!

giovedì, febbraio 14, 2008

alla radio

passano solo trasmissioni che dedicano frasi e pensieri di amore ai rispettivi amati e amanti.
Storie sdolcinate... cari autori dalle parole di burro, ritelefonate in radio fra qualche mese che poi vediamo...
passano una fila di cazzate, che mi incattiviscono.

passerà anche oggi. Domani è la festa dei single!!! Domani sarà orsa. Domani sarà salsa.

di pennello e di colori

Giornate difficili, giornate prese a calci in culo. Questione di pennello.
Differenti pensieri affollano la testa, mai una volta che facciano un party a sorpresa, ma qualcuno che entra e dia un secchiata di colori a mò di Art Attack, no?! Gli orsetti rosa che danzano nella testa non arrivano mai…quando mi portano a ballare?
Mi domando se potrò sopportare a lungo questo lavoro, se potrò sopportare il collega… C'è L'uomo, il mezzouomo, l'ominicchio, il ruffiano e il quaquaraquà... lui è allo stesso tempo ominicchio e ruffiano ... senza dimenticar anche... figlio di puttana: grandi sorrisi e alle spalle pronto a infierire con il coltello. Persona senza pennello, persona che non conosce i colori, triste nel suo essere spregevole.
Era meglio ai tempi di Tex Wiler: un regolamento di conti faccia faccia, pistola contro pistola. A me, che forse nella mia vita avrò fatto a botte 2 volte a dir tanto, mi vengo istinti strani. Mi prudono le mani, ma credo che a costo di essere denunciato, l’ultimo giorno di lavoro in questa azienda, dopo aver preso tutti i soldi del caso, gli farò sputare 2 di quei suoi denti storti…almeno quando li riattacca, li mette bene! Lo faccio per lui cosa credete!

Ho ripreso gli allenamenti, ho ripreso a correre, perché il progetto c’è e la forma fisica dovrà sostenermi. Diciamo che è una questione di priorità e di egoismo, di volersi bene e di non negarsi la possibilità delle cose...è un progetto di ampio respiro, è un progetto alto, pieno di colori, è questione di pennello sicuramente, è una questione “piramidale”.
A colpi di pennello, mi studio percorsi di allenamento creativi, come quello di andare alle lezioni di ballo di corsa e tornare a casa nello stesso modo… almeno arrivo che sono già caldo e il riscaldamento lo posso anche saltare (soprattutto perché si sono messi pure a farci fare addominali -100- e flessioni -50- perché altrimenti allo spettacolo faremo figure di cacchio se non arrivassimo con forma perfetta… anche se, senza cattiveria, mi rendo conto che per alcuni è come chiedere la luna).
Torno a casa dalla corsa e accendo il pc, forse qualcuno mi ha scritto... una sorta di “c’è posta per te”. Ed effettivamente travolgenti sensazioni con strani accenti giungono da lontano, ormai con piacevole regolarità.
Mentre invece L’allegrartista è data per dispersa e va stimolata per sentirla ancora una volta sghignazzare dall’altra parte del telefono.
Il tronista del blog, clark , è assorbito dalla sua sua nuova nuova casa e dalla futura moglie, e dal lavoro che sosterrà la sua nuova casa e la sua futura moglie, per non parlare di js, della già mogliera e della piccola hobbit (a quest’ora forse le sono già spuntati i primi peli sui piedi, da tanto che non la vedo).
Io sono sempre là, nella casa del nonno… quella che piani piano rendo reggia. Manca del colore, sì, sì manca del colore: nella mia casa e nella mia vita. E’ una questione di pennello… per una parete grande, ci vuole un grande pennello!
L’ho ordinato, arriverà a giorni!

lunedì, febbraio 11, 2008

w il risparmio

di ritorno dopo 1 settimana, di cose da raccontare ne avrei eccome!
La notizia è che ho deciso di diventare un poco egoista. (non vale commentare del tipo "ancora di più??!!?")
E questo può avvenire tornando al mio vecchio amico sfogo, la corsa, tornare ad un vecchio, ma non molto, progetto...quello di un paio di estati fa. Perchè anche se non lì, e fosse dall'altra parte dell' 8000... ci sarei andato cmq molto vicino.
Alla fine torno sempre nel mio rifugio: le gambe che girano veloci quanto i pensieri dettano il ritmo, l'altezza per far mancare l'ossigeno al cervello.
Ti ritrovi ubriaco senza spendere 1 lira.
In questi giorni ero lì, con colleghi e con tutte le persone che mi conoscono che sono passate a salutare e fare foto...ecco appunto:

lunedì, febbraio 04, 2008

2a. con proposta indecente

ITALIA vs SCOZIA - 15 Marzo 2008 - Stadio Flaminio, Roma

VIP - 105 euro
Tribuna Coperta - 90 euro
Tribuna Scoperta Centrale - 55 euro
Tribuna Scoperta Laterale - 40 euro
Curve - 22 euro Curve
per chi c'è, per chi vuole, perchè tra una cosa e un'altra non ci siamo mai andati, perchè vale la pena, perchè non esiste solo il calcio, perchè potremo dire...io c'ero!

1a info

si capisce che oggi non ne ho voglia di lavorare?!
forse perchè è il terzo post della giornata...praticamente tutta la normale produzione settimanale?!?!
sarà forse perchè da domani fino a sabato compreso uscirò alle 6.30 da casa per andare a Milano in fiera e tornerò alle 23.00?!
Le comunicazioni di servizio sono molte. La prima è:
Padiglione 8, stand B02
se qualche buon'anima mi viene a trovare...io sono lì che dispenso sorrisi e informazioni tecniche, non sarò una gran bella stendista, ma faccio anch'io la mia porca figura!

metafora e vita (parte 2)

Entro in ufficio. Contemporaneamente apro la posta del lavoro e la mia: sorprese da entrambe le parti…da una parte rompicoglioni a nastro con tutti i problemi del pianeta terra, dall’altra schegge di vita impazzite che mi investono…con tutte le gioie e i problemi del pianeta terra.
Ai primi mi verrebbe da dire: -Signori, lì c’è il libretto di istruzioni, non inventate niente…ci sta tutto scritto lì…ma cazzo, non state mica montando la sorpresa dell’ovetto kinder!!!!...leggete cazzo, prepotenti e arroganti…che poi va a finire che mi chiamate lo stesso perché alla fine di me avete ancora bisogno… sì però poi devo fare il lavoro doppio a correggere le cazzate che avete fatto non leggendo le istruzioni.-
Ai secondi dico: -scriviamo insieme le istruzioni, qualcosa di buono uscirà. Se vi sembra che oggi non sia brillante, che mi manchi la forza per tirare il carrettino, tirate un poi voi…che domani toccherà a me…intanto avanziamo però. Insieme almeno.
Da qualche parte arriveremo, no?! al massimo, non sapendo dove andare, seguiremo lo scoiattolo nella sua tana per scoprire perché aveva tutta questa fretta stamattina alle 7.00!

metafore e vita

Si parte alla stessa ora dallo stesso posto.
Però ad un tratto si prende a sinistra al bivio prima del semaforo, anzichè andar dritti.
La strada che si apre davanti è veramente strana, l’ho già fatta più volte quando mi allenavo anni fa con la bici…strano non averla ricordata fino ad ora, fino ad oggi che ho avuto l’emergenza incidente che mi tenuto 45 minuti fermo a fissare il semaforo diventare rosso…poi verde…poi ancora rosso per almeno 8 cicli a seguire.
Comunque, sono su questa strada, con la nebbiolina che c’è in montagna…si perché qui appena si fa una salitina sopra le ultime case è come essere in montagna… chissà se c’è ancora quel pezzo non asfaltato lì avanti?!
No, a distanza di anni, ora è tutto asfaltato, ciò non toglie che i paracarri non li hanno mai messi…al più si misurerà quanto è profonda la riva e se in fondo c’è un fiume o meno…speriamo di no.
Non incontro nessuno, il cellulare perde il segnale, la radio va a stento…meglio passare al cd… mi fermo solo 2 volte: una per far attraversare uno scoiattolo che diligentemente aspettava a bordo strada guardando a destra e a sinistra, fa per tornare in casa, e poi ricambia idea mi attraversa davanti; l’altra perché un prepotente di asino sta camminando in mezzo alla strada…ma mica si sposta sto stronzo, nemmeno a suonargli… alla fine decide che l’erbetta a bordo strada è più morbida dell’asfalto, per fortuna.
Continuo il mio viaggio, penso che se dovessi rifare sta strada ancora, mi predisporrò con l’atteggiamento rally, qui c’è da divertirsi…per il momento procedo regolare perché non so ancora quanto stringerà sto tornantino.
All’ultima discesa, mi trovo magicamente sulla strada di tutte le mattine…solo che sono praticamente a metà, e se non fossero per i 45 min di coda iniziali, sarei in anticipo clamorosamente.
Capita spesso che sia in anticipo rispetto agli altri, agli altri colleghi… Ci arrivo prima, ci arrivo a volte clamorosamente prima di quanto qualcuno possa pensare sia normale arrivare…anziché gioirne perché così ci sono…bisogna farne un problema. Fate caso: se non arrivi in orario (quindi in ritardo) è un problema, se arrivi prima è un problema… qui bisogna saper spaccare il secondo, per dio!
Andrò a bere un latte con il miele al bar qui sotto all’ufficio, così almeno entro in ufficio puntuale.
Il barista è simpatico, ma anche un po’ checca…non è che mi infastidisca più di tanto, accetto la sua gentilezza e le sue domande, se non sapessi che fa così con tutti (almeno tutti quelli che gli danno retta educatamente, maschi e femmine che siano) direi che ci sta provando!
Fan culo, il latte me lo faccio mettere sul conto dell’ufficio, oggi non lo pago.

martedì, gennaio 29, 2008

vedo e faccio mio

mi perdonerà il mio produttore di idee geniali...
la rinascita passa anche da qui (Perton), oltre che dal latino, dal basso, dallo scialpinismo... e come gridavamo alle superiori (per chi ha orecchi per intendere) "FUOCO E FIAMME...FUOCO E FIAMME!!!!"
Your Rockstar Name Is...
Thunder Chaos
What's Your Rockstar Name?