lunedì, febbraio 04, 2008

metafore e vita

Si parte alla stessa ora dallo stesso posto.
Però ad un tratto si prende a sinistra al bivio prima del semaforo, anzichè andar dritti.
La strada che si apre davanti è veramente strana, l’ho già fatta più volte quando mi allenavo anni fa con la bici…strano non averla ricordata fino ad ora, fino ad oggi che ho avuto l’emergenza incidente che mi tenuto 45 minuti fermo a fissare il semaforo diventare rosso…poi verde…poi ancora rosso per almeno 8 cicli a seguire.
Comunque, sono su questa strada, con la nebbiolina che c’è in montagna…si perché qui appena si fa una salitina sopra le ultime case è come essere in montagna… chissà se c’è ancora quel pezzo non asfaltato lì avanti?!
No, a distanza di anni, ora è tutto asfaltato, ciò non toglie che i paracarri non li hanno mai messi…al più si misurerà quanto è profonda la riva e se in fondo c’è un fiume o meno…speriamo di no.
Non incontro nessuno, il cellulare perde il segnale, la radio va a stento…meglio passare al cd… mi fermo solo 2 volte: una per far attraversare uno scoiattolo che diligentemente aspettava a bordo strada guardando a destra e a sinistra, fa per tornare in casa, e poi ricambia idea mi attraversa davanti; l’altra perché un prepotente di asino sta camminando in mezzo alla strada…ma mica si sposta sto stronzo, nemmeno a suonargli… alla fine decide che l’erbetta a bordo strada è più morbida dell’asfalto, per fortuna.
Continuo il mio viaggio, penso che se dovessi rifare sta strada ancora, mi predisporrò con l’atteggiamento rally, qui c’è da divertirsi…per il momento procedo regolare perché non so ancora quanto stringerà sto tornantino.
All’ultima discesa, mi trovo magicamente sulla strada di tutte le mattine…solo che sono praticamente a metà, e se non fossero per i 45 min di coda iniziali, sarei in anticipo clamorosamente.
Capita spesso che sia in anticipo rispetto agli altri, agli altri colleghi… Ci arrivo prima, ci arrivo a volte clamorosamente prima di quanto qualcuno possa pensare sia normale arrivare…anziché gioirne perché così ci sono…bisogna farne un problema. Fate caso: se non arrivi in orario (quindi in ritardo) è un problema, se arrivi prima è un problema… qui bisogna saper spaccare il secondo, per dio!
Andrò a bere un latte con il miele al bar qui sotto all’ufficio, così almeno entro in ufficio puntuale.
Il barista è simpatico, ma anche un po’ checca…non è che mi infastidisca più di tanto, accetto la sua gentilezza e le sue domande, se non sapessi che fa così con tutti (almeno tutti quelli che gli danno retta educatamente, maschi e femmine che siano) direi che ci sta provando!
Fan culo, il latte me lo faccio mettere sul conto dell’ufficio, oggi non lo pago.
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