giovedì, marzo 27, 2008

RANDAGIO

Brutto è tornare a scrivere con toni cupi, brutto è farlo con finalità di sfogo.
E’ una imprecisata sensazione/situazione/stato mentale…
Gli unici punti fermi è che sono stanco e che lavoro troppo.
Il Nepal è sogno troppo lontano e in contrasto con il “sei indispensabile in quel periodo per l’azienda perché senza di te”…..ma che si fottano: dalla vita fino ad ora ho scoperto che il “mondo tira avanti anche se…non ci son più”.
Tutto il resto è noia, diceva una canzone. Noia intesa come “cosa fastidiosa”, come “lasciatemi in pace, voglio vivere tranquillo, vorrei essere sereno”.
Lo stato d’animo di questi giorni è difficilmente spiegabili, tra guizzi di voglia di fare e attacchi di disillusione acuta…
L’idea principe che attanaglia le busecche (stomaco, intestino…) è una sola: le persone non le conosci mai fino in fondo, è come se, buttandola sul grottesco, si scoprisse che la signora che ti ritira la posta quando non sei a casa, che ti presta lo zucchero quando ti sei dimenticato di comprarlo e sono le 20.00 di sabato sera….è una che gestisce un giro di prostituzione di ragazze dell’est.
In più ci aggiungiamo che la gente che non si fa i cazzi propri in generale…a maggior ragione se sono i miei, li considero dei frustrati, degli spostati, che non avendo una vita propria degna di avere note di colore un po’ più accese del grigio topo… si rifà su quella degli altri. Credo che la dinamica sia questa: siccome vivono nel grigio, mentre altri hanno mille sfumature colorate, ecco che si muniscono di pennello e ogni altro arnese utile, cercando di uniformare (al basso…: al grigio) i colori che li circondano. Anziché puntare in alto, cercare di vivere come un quadro di Picasso…eccoli presentarsi con un carboncino in mano e una tolla di vernice nera.
Non ci sto, non ci tengo più. Non riesco a fingere il mio schifo. E le persone che avrei voluto vicine per starci in quell’ambiente di merda?! Bhè vedi come sopra.
Alla fine si rischia di ingrigirsi veramente, succubi di un perverso ragionamento: “in fondo se dicono di me questo e quell’altro, in fondo se mi trovo sempre io in mezzo a situazioni del cazzo e di pettegolezzo, se criticano questa cosa e quell’altra…e se questo avviene spesso, bhè forse sono proprio io ad essere sbagliato, ceco a quel che mi accade intorno e incapace a riconoscermi nei miei atteggiamenti.
E’ difficile sostenere che tanta gente abbia torto e che faccia prendere solo aria ai denti, mentre io sono nel giusto… nel mio giusto.
E’ più facile il contrario che nei molti ci sia un po’ più di ragione che nel singolo, soprattutto se ha delle cose una sua personalissima visione soggettiva.
Forse sono sbagliato io, forse non capisco, forse non merito nulla, forse me ne devo proprio andare, forse è giusto che mi isoli un po’, forse eviterei di fare-farmi male, forse il Canada…, forse la mia testa di cazzo, forse dovrei pensare di meno e muovere un po’ più le mani, forse è l’ambiente, forse ho commesso troppi errori, forse non sono nemmeno errori, sono cattiverie, magari ingenuità, forse non mi sembra possibile, ma forse è perché guardo da dietro i miei occhi…che forse vedono solo quello che vogliono vedere.
Forse è meglio che smetta (di drogarmi evidentemente visto che ho riletto fino a qui e non ho capito io quel che ho dentro e che ho scritto).
Sicuramente devo smettere di farmi male.
La domanda allora dovrà essere: come posso stare meglio? Quali persone e ambienti riescono a farmi stare così? Quali al contrario eliminare?
Semplicemente Randagio.

3 Comments:

Blogger rompina said...

ecco bravo.
le domande finali sono un gran punto di partenza...per il resto...estraniati, rilassati facendo qualcosa che ti fa stare bene, che ti stanca fisicamente senza farti pensare e...lascia passare un po' di tempo.
quanto lo deciderai tu, lo saprai tu...ma credo sia necessario il silenzio per far sedimentare tutta questa polvere.
dopo, solo dopo, con tranquillita', potrai guardarti dentro e capire le cose da fare...
un abbraccio.

5:30 PM  
Blogger Unknown said...

...però guarda che andare via non serve ad altro se non che a rimandare il problema...o per lo meno a fuggirlo...

opinione naturalmente mia personalissima...

MoF

6:03 PM  
Anonymous Anonimo said...

"...Tu cerchi delle Galline?"
"No, cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" vuol dire creare dei legami...Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi...Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo...Tutte le galline si assomigliano e tutti gli uomini si assomigliano. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno paura, il tuo mi faraà uscire dalla tana come una musica...E amerò il rumore del vento nel grano..."
"non si conoscono che le cose che si addomesticano...Se tu vuoi un amico, addomesticami!"
PERCHE' NON RICOMINCI DA QUI'??!!

12:28 AM  

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